Nel sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret,a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». (Lc 1, 26-28)

Galadriel: Mithrandir… perché il mezzuomo?
Gandalf: Non lo so… Saruman ritiene che soltanto un grande potere riesca a tenere il male sotto scacco. Ma non è ciò che ho scoperto io. Ho scoperto che sono le piccole cose… le azioni quotidiane della gente comune che tengono a bada l’oscurità. Semplici atti di gentilezza e amore. Perché Bilbo Baggins? Forse perché io ho paura… e lui mi da coraggio.

Sono le piccole cose che tengono a bada l’oscurità. Riguardando in questi giorni di Natale questa scena tratta dal film “Lo Hobbit” che prende spunto dai romanzi di J.R.R. Tolkien mi è venuto spontaneo collegarla al vangelo dell’annunciazione. Dio non sceglie di manifestarsi con clamore e potenza ma attraverso la fragilità e tenerezza di un infante. È illogicità di Dio, sono i suoi pensieri che non sono i nostri pensieri, le sue vie che non sono le nostre vie. “Ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili”. Dio si serve dei piccoli. Dio lavora nei piccoli particolari.

Dio sceglie Maria e la va a chiamare a Nazaret. Non a Roma, non a Gerusalemme ma a Nazaret, periferia di un paese che è periferia di un impero. Nazaret paese senza futuro, se li nasci li rimani, nessuna alternativa alla povertà. Piccolo paese di duecento persone, lontano dalle strade principali, un insieme di case addossate a grotte, unico paese di tutta la Palestina a non essere mai citato nella Bibbia, terra di gente considerata meticcia dal resto del paese. Un posto brutto. È Dio sceglie di diventare uno di noi, e sceglie Nazaret, e ci resta trent’anni. Noi spesso fuggiamo dalle nostre Nazaret da quei luoghi o situazioni o persone che a nostro giudizio sembrano strapparci le ali.. Non è così: se Dio sceglie di partire da Nazaret per salvare il mondo ribalta il tavolo delle nostre certezze. Ridefinisce la logica del mondo. È folle anche solo immaginarlo. L’intera storia, millenni di civiltà, miliardi di essere umani, desideri, aneliti, preghiere. Tutto ruota attorno ad un villaggio perso nel nulla. Mentre a Roma Cesare Augusto regna sovrano e Tito Livio decanta la gloria dell’impero, dio volge lo sguardo sull’anonimo villaggio di Galilea. Alle forse ci disprezziamo un po’ troppo, nelle nostre piccole cose di ogni giorno Dio può salvare il mondo.

PER APPROFONDIMENTO

  • Hai mai dato un nome alla tua Nazaret? Hai mai pensato che forse è proprio da lì che può partire la storia della tua salvezza?
  • Gesù ci chiede di evangelizzare, portare cioè la buona notizia dell’amore di Dio al mondo. Tu sei, come Maria, il luogo in cui dio può venire per portare la salvezza al mondo. Ti fidi di Lui? Sei disposto a scommettere in un si?
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