Questa pagina è sopratutto per i servi della cellula

 

traccia gennaio 2020

GENNAIO 2020

Insegnamento del Servo: la parola “oikos” nel vangelo, il caso di Luca 8,26-39: 

26 Approdarono nella regione dei Gerasèni, che sta di fronte alla Galilea. 27 Era appena sceso a terra, quando gli venne incontro un uomo della città posseduto dai demòni. Da molto tempo non portava vestiti, né abitava in casa, ma nei sepolcri. 28 Alla vista di Gesù gli si gettò ai piedi urlando e disse a gran voce: «Che vuoi da me, Gesù, Figlio del Dio Altissimo? Ti prego, non tormentarmi!». 29 Gesù infatti stava ordinando allo spirito immondo di uscire da quell’uomo. Molte volte infatti s’era impossessato di lui; allora lo legavano con catene e lo custodivano in ceppi, ma egli spezzava i legami e veniva spinto dal demonio in luoghi deserti. 30 Gesù gli domandò: «Qual è il tuo nome?». Rispose: «Legione», perché molti demòni erano entrati in lui. 31 E lo supplicavano che non ordinasse loro di andarsene nell’abisso.

32 Vi era là un numeroso branco di porci che pascolavano sul monte. Lo pregarono che concedesse loro di entrare nei porci; ed egli lo permise. 33 I demòni uscirono dall’uomo ed entrarono nei porci e quel branco corse a gettarsi a precipizio dalla rupe nel lago e annegò. 34 Quando videro ciò che era accaduto, i mandriani fuggirono e portarono la notizia nella città e nei villaggi. 35 La gente uscì per vedere l’accaduto, arrivarono da Gesù e trovarono l’uomo dal quale erano usciti i demòni vestito e sano di mente, che sedeva ai piedi di Gesù; e furono presi da spavento. 36 Quelli che erano stati spettatori riferirono come l’indemoniato era stato guarito. 37 Allora tutta la popolazione del territorio dei Gerasèni gli chiese che si allontanasse da loro, perché avevano molta paura. Gesù, salito su una barca, tornò indietro. 38 L’uomo dal quale erano usciti i demòni gli chiese di restare con lui, ma egli lo congedò dicendo: 

39 «Torna a casa (OIKOS) tua e racconta quello che Dio ti ha fatto». L’uomo se ne andò, proclamando per tutta la città quello che Gesù gli aveva fatto

Riassumendo:

  1. La vita di un uomo lo conduce ad essere un esiliato, uno che sceglie di vivere lontano da tutti (colpa sua o di altri non lo sappiamo): vive nudo e nei sepolcri…
  2. È cosi da molto tempo: … il vangelo lo sottolinea
  3. Versetto 28 e 29: Gesù ne ha pietà per primo, non gli chiede nulla nemmeno la fede, è un uomo troppo disfatto per chiedergli qualunque cosa in cambio del proprio aiuto.
  4. L’indemoniato ha paura e cerca di interrompere l’opera di Gesù.
  5. Segue il racconto dell’esorcismo e il fatto dei porci. 
  6. Versetti 35 e 36: l’uomo è vestito e sano di mente, siede ai piedi di Gesù. Vestito: ora conosce il suo valore e si custodisce e protegge. Ai piedi di Gesù: ora è un suo discepolo.
  7. I geraseni cacciano educatamente Gesù via dal loro territorio, l’uomo guarito chiede di seguire Gesù che non lo concede (chi vuole sapere perché me lo chieda!)
  8. Ed ecco il versetto 39: “torna al tuo oikos e condividi!”, gli dice in pratica Gesù. Oikos qui chiaramente non è l’abitazione, ma il mondo delle persone che si conoscono.
  9. A chi ti invia Gesù? A condividere quello che Lui ti ha fatto con il tuo oikos!
  10. 10.L’uomo lo fa senza paura: di cosa può aver paura un uomo che ha conosciuto una vita simile? Del disprezzo e del rifiuto? Ci ha vissuto anni in quella condizione!!!

Si continua con condivisione del servo: 

Voglio applicare questo vangelo alla mia vita (puoi anche intervistare un cellulino preparandosi insieme precedentemente):

  1. La tua vita prima di Gesù dove ti ha portato?

  • 2. Gesù è intervenuto nella tua vita?
  • 3. Gesù ti ha inviato verso quelli di casa tua?

Domanda per tutti: in qualche punto la tua vita si può specchiare in questa pagina di vangelo?

Traccia 1

Dal Vangelo secondo Luca

Lc 13,22-30

In quel tempo, Gesù passava insegnando per città e villaggi, mentre era in cammino verso Gerusalemme.Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?». Disse loro: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno.

Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, voi, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: “Signore, aprici!”. Ma egli vi risponderà: “Non so di dove siete”. Allora comincerete a dire: “Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze”. Ma egli vi dichiarerà: “Voi, non so di dove siete. Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia!”.

Là ci sarà pianto e stridore di denti, quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, voi invece cacciati fuori.

Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. Ed ecco, vi sono ultimi che saranno primi, e vi sono primi che saranno ultimi»

COMMENTO

Questo Vangelo è una pagina drammatica, perché noi siamo quelli che mangiano con lui e lo ascoltano nelle piazze, e rischiamo un giorno di sentirci dire: “io non vi conosco”

La domanda che è posta a Gesù è quanti si salvano, Lui risponde dicendo come devi fare tu per salvarti!!

Un padre della chiesa un giorno disse: “Extra ecclesiam nulla salus” (fuori dalla chiesa non c’è salvezza)…. un interpretazione scorretta di questa frase ha portato per molto tempo a credere che chi era nella chiesa – e si comportava bene – si salvava e chi era fuori andava all’inferno.

Il mondo era diviso in buoni e cattivi: dentro e fuori … il Vangelo di oggi sembra dire l’opposto… o che almeno spesso c’è il rischio che sia l’opposto.

Da questo pensiero nascono frasi di quelli di fuori come: “quelli che vanno in chiesa sono i peggio. Per questo non ci vado”.

O frase banale quando quelli di dentro dicono: “quelli fuori sono meglio”… continuando a dividere dentro e fuori … in realtà non sono né meglio né peggio, condividono la nostra umanità, hanno un cuore anche loro, una coscienza e come noi tante ferite!

Comunque il Vangelo di oggi cambia il nostro atteggiamento da tenere con i cosiddetti lontani: se non sono intrinsecamente male… nasce il desiderio di scoprire il bene che li abita. Non mi difendo a priori da loro, ma li accosto con curiosità e stima. Voglio vedere il bene che Dio ha posato in loro.

Ultimo pensiero: dice il Vangelo che il lontano entra nel regno, il vicino no,… quindi  se dono furbo devo essere un lontano! … in che senso? il vicino di cui si parla è l’abitudinario nel senso peggiore del termine … colui che celebra Dio ma non incontra Dio, colui che non si stupisce più dei doni che Dio gli fa. È tutto scontato, ci sono ma non ci sono.. ci sono ma non con la mia mente e tanto meno con la mia vita. Anche alla messa domenicale l’abitudinario esce dalla chiesa e non sa quali letture sono state fatte, non è diventato uno con Gesù e nemmeno con gli altri: ha portato il suo corpo in chiesa ma non la sua vita. Ecco perché si sentirà dire: “non ti conosco”! È stato in Chiesa, ma non ha conosciuto chi la abita.

SFIDA AI CELLULINI: cosa ha detto la 1 lettura domenica? La 2 lettura? Il vangelo?

L’abitudinario è colui che celebra senza incontrare il Dio che celebra

Il lontano sano quando entra è tutto nuovo osserva si stupisce ascolta e si sforza di comprendere

In questo senso la Parola di oggi ci invita ad essere lontani…. ad essere grati, …

ALTRA SFIDA: la preghiera “o Signore non sono degno di partecipare alla tua mensa ma di soltanto una parola ed io sarò salvato”, quando si dice e perché? (RISPOSTE) Con quanta consapevolezza la dici?

NOTA PER IL SERVO: attento quando fa l’insegnamento a non apparire “sapientino”

NOTA 2: se l’insegnamento dinamiche incluse, supera i 12 minuti è venuto male anche se ti applaudono.

NOTA 3: link utile (aspetta che parla del vangelo):

https://www.youtube.com/watch?v=TVd4kJTFE1Y

DOMANDE: come ti rapporti con chi non frequenta? Hai la curiosità di vedere il bello che Dio ha messo in loro?
Alla liturgia sei presente con la tua vita? Arrivi in anticipo per prepararti a viverla bene?

Traccia 2

SECONDO SCHEMA PER INSEGNAMENTO SERVO

Domanda: se fossi in punto di morte cosa chiederesti a Gesù?

Il buon ladrone ha avuto questa possibilità e ha fatto questa richiesta:

39 Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e anche noi!». 40 Ma l’altro lo rimproverava: «Neanche tu hai timore di Dio e sei dannato alla stessa pena? 41 Noi giustamente, perché riceviamo il giusto per le nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di male». 42 E aggiunse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». 43 Gli rispose: «In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso».

44 Era verso mezzogiorno, quando il sole si eclissò e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. 45 Il velo del tempio si squarciò nel mezzo. 46 Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito». Detto questo spirò. 

(Lc 23,39-46)

Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno: analizziamo questa richiesta

  • conosce Gesù per nome, lo ha visto portare la croce, ha notato la dignità che Gesù ha, anche quando lo crocifiggono!
  • Riconosce che Gesù è Re, benché è su di una croce, vede bene, vede la realtà profonda: davanti ai suoi occhi c’è un uomo martoriato, ma lui è capace di riconoscervi “il più bello tra i figli dell’uomo” (salmo)
    SFIDA: riusciamo a vedere il bello dentro il brutto?
  • Crede di poter essere esaudito, nonostante riconosca personalmente che la sua vita è giusto che finisca su di una croce: “Noi giustamente, perché riceviamo il giusto per le nostre azioni” dice all’altro ladrone: è uno che merita la croce e non per questo smette di pregare!
    SFIDA: quante volte a causa del nostro peccato smettiamo di pregare perché ci sentiamo indegni di farlo? Il buon ladrone ci insegna a non smettere mai di pregare, qualunque cosa brutta facciamo!

La risposta di Gesù: «In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso».

Due linee di commento:
– il buon ladrone per la parola di Gesù è certamente in paradiso: uno che giustamente – a suo dire – è stato crocifisso. 

  • qualcosa ci dice che però c’è di più da capire in questa risposta: OGGI. È venerdì e Gesù risorgerà la domenica, come può portare con lui il buon ladrone il venerdì santo?
    Il vangelo non segue il calendario, il suo significato è esistenziale, è vita, non si interessa di cronologia. Quell’oggi non lascia scampo: è un ADESSO; Gesù promette e dona al ladrone al suo fianco di essere in paradiso ADESSO, proprio mentre è sulla croce!
    Non solo Gesù dona il paradiso al ladrone DOPO, ma lo fa anche ADESSO, OGGI, mentre è lì sulla croce: è questa la forza della fede in Lui. Chi sa riconoscere che Gesù crocifisso è il Re anche lui sarà in paradiso proprio quando la vita lo metterà in croce.

DOMANDA FINALE: hai mai sperimentato il paradiso mentre eri sulla croce?