Lc 14,26 «Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo.
CANTALAMESSA: Per non vedere lo scandalo dove non è, bisogna tener presente un fatto. La lingua ebraica non possiede il comparativo di maggioranza o di minoranza (amare una cosa più di un’altra, o meno di un’altra); semplifica e riduce tutto a amare o odiare. La frase: “Se uno viene a me e non odia il padre e la madre…”, va dunque intesa nel senso: “Se uno viene a me, senza preferirmi al padre e alla madre…”. Basta, per rendersene conto, leggere lo stesso brano nel Vangelo di Matteo dove suona così: “Chi ama il padre o la madre più di me non è degno di me” (Matteo 10,37).
RAVASI: Ora, in ebraico e aramaico non si ha il comparativo, ma si usano solo le forme assolute. Così, per dire “amare meno” si adotta l’estremo opposto all’“amare”, cioè l’“odia- re”.Il senso della frase, tanto forte ai nostri orecchi, in realtà vuole più pacatamente affermare quanto propongono alcune versioni moderne, come quella della Conferenza episcopale italiana che traduce il nostro versetto in questo modo, sulla scia del parallelo di Matteo:
«Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre…, non può essere mio discepolo». Oppure si potrebbe anche tradurre: «Se uno viene a me e mi ama meno di quanto ami suo padre…». Capito? la nuova versione, quella del 2008, ha messo “non mi ama di più…” e ovviamente ha fatto bene, ma letteralmente è “ODIA SUO PADRE”.
Perché Gesù ci dice di odiare? Ma prima ancora la domanda è un altra: odiare non è peccato? Ora dico un eresia che necessiterà di tutta la vostra buona fede per essere capita nel modo giusto: odiare non è peccato, è fare del male che è peccato. Odiare è dono di Dio!! Mi spiego:se l’uomo ha la facoltà di arrabbiarsi, essa l’ha donata Dio, quindi è dono di Dio, quindi ha una funzione positiva, altrimenti Dio è cattivo. Qual’è la funzione dell’ira? Scacciare il male con veemenza! Se ti arrabbi forte contro il peccato esso si allontana da te. Ma poi usata dall’uomo buono può essere utile per dar peso alla sua parola in determinati momenti.Lo stesso l’odio: ci è stato dato per un motivo, ed è molto attinente alla frase del vangelo. La parola odio etimologicamente significa: respingere, allontanare. L’odio è quella forza donata da Dio per aiutarti a rompere quello che devi rompere ma non ci riesci La ragazza che deve lasciare il fidanzato e non ci riesce cerca motivi per essere arrabbiata con lui, per risvegliare un po di odio.L’uomo che non riesce a lasciare casa ha bisogno di un po’ di odio per la sua casa.Questo non vuol dire che dobbiamo fare del male alle persone.faccio un esempio e concludo:Mio fratello di sangue che amo molto mi invita a pranzo, ci vado e mi offende tutto il tempo.Un mese dopo mi rinvita, io non ho voglia di andarci, ms ci vado lo stesso (magari me lo impongo perché Gesù nel vangelo dice di amare). Mi massacra un altra volta.Un mese dopo è natale dobbiamo mangiare insieme: tutto me stesso mi dice di non andarci, ma tiro fuori tutte le mie energie e non ascoltando l’urlo del mio corpo e della mia mentee, non rispettandomi ci vado. Vengo massacrato e in me nasce l’odio per lui. Non sarebbe nato se mi fossi ascolto prima, ma ora la mia persona sa che non ne uscirebbe sana di mente ad un altro massacro e fa nascere l’odio che non ho la forza di ignorare e finalmente non vado alla cena. Finalmente ho ascoltato me stesso.Ascoltandomi così tardi l’odio sarà forte e non riuscirò per un bel pezzo a mandargli un messaggio, mi fossi ascoltato prima potrei passare per casa sua ancora oggi 10 minuti al mese.
L’odio mi ha salvato: non mi ha permesso di distruggrmi. Grazie Gesù per questo strumento di emergenza che hai messo in noi!