credere in quello che si fa

L’apice di questo problema in me lo vivo un lunedì al mese, quando celebro la messa con intenzione di guarigione del corpo, dell’anima e dello spirito..

Io non faccio digiuni in vista di questa messa, non c’è una preghiera durante il mese di un gruppo di persone per questa preghiera… allora la domanda che mi pongo è: ci credo io prete in questa messa “di guarigione”?

La faccio tanto per fare o ci credo e quindi la preparo?

Questo è il caso più eclatante, ma la cosa vale in genere: io credo nelle cose che faccio  e quindi  con cura la preparo, anche nei dettagli?

E sorpresa delle sorprese: quando faccio le cose con cura, le persone capiscono che ci credo veramente e si lasciano coinvolgere!

Che bello avervi sentito raccontare che i vostri servi settimana scorsa hanno fatto insegnamenti belli, ma molto più importante é che voi abbiate visto il loro amore per voi, nonostante i mille impegni, e in questo modo vi hanno dimostrato che credono in questo progetto in cui siete impegnati e vi hanno coinvolto.

Che triste quando un cellulino di vecchia data non ha nulla da condividere, ne gioie ne dolori e non compie in settimana nessun impegno per amare chi non conosce Gesù! Dicendo così fa capire che lui non è coinvolto, che la sua cellula finisce con quell’incontro e se ne scorda fino alla prossima cellula. Non ci crede in questo progetto, è in cellula per abitudine: non ha trovato 10 minuti per meditare su casa dire in condivisione! Spegne anche il fuoco degli altri!

Lo stesso vale per i ministeri dentro la cellula: vanno curati se ci crediamo in quello che facciamo.

Chi ha il ministero del canto sia creativo: ogni tanto canti nuovi, può introdurli, motivarli, insegnare a suonare un cembalo….

Chi ha il ministero della preghiera iniziale mentre il giorno va al lavoro pensi a come farla bella, quale vangelo leggere, o come costruire la lode: un esempio, “questa sera vi invito a lodare il Signore per un prete!
Lo stesso per chi ha il ministero dell’intercessione o altro: mettiamo cura, per mostrare che ci crediamo e così coinvolgere.

Non sempre, con misura, non per competizione , ma si con fantasia, si con semplicità, si con amore.

quindi: 1.credere in cio che facciamo

2. di conseguenza fare le cose con cura

3. e così coinvolgeremo

questo vale per ogni impegno… ed è anche un modo per capire ciò in cui crediamo: ciò che facciamo con cura.

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