1Samuele 17
L’esercito antico si divideva in 3 categorie:
Cavalleria
Fanteria
frombolieri
Quando si parla di fionda non è un giocattolo, ma un arma potente!
I 2 eserciti sulle vette opposte: chi per attaccare scende a valle e risale si espone al massacro: è stallo.
Golia scende a valle da solo e chiede un nemico con cui confrontarsi: che tipo di soldato è Golia? Il vestito lo rivela: un fante
Nessun fante in Israele può batterlo, ci vuole un funamboliere, preciso e veloce (con la fionda si “sparava” anche agli uccelli in volo). Davide lo capisce, sa di essere un abile fomboliere e si propone.. Saul che non ha capito lo vuole vestire da fante, ma Davide non sa portare quel vestito, riprende il suo va e vince.
Parto da quì per dire una cosa molto interessante: viviamo in una cultura in cui si afferma come valore assoluto la “sincerità”: ognuno deve mostrarsi per quello che è, non deve portare maschere, non deve portare vestiti (il vestito è pur sempre una maschera)
Noi siamo un “io” e quando si confronta con gli altri dovrebbe – ci dice la cultura oggi – mostrarsi per quello che è.
La verità, la cosa ovvia, è che in realtà è corretto mettere una maschera, un vestito adeguato, alla situazione che dobbiamo vivere.
Domenico, il nostro Vescovo, si presenta al mondo con il suo io, ma la mediazione con il mondo sta nel suo vestirsi da vescovo. Quando vai in ospedale ognuno ha il suo vestito colorato diversamente a secondo della mansione, e ognuno si sentirebbe a disagio in un vestito diverso: un infermiere con il vestito da dottore ad esempio.
Ognuno di noi mette una maschera, un vestito, nelle sue relazioni: non è sano andare in giro nudi, e non dobbiamo pretenderlo dagli altri (dimmi tutto di te, con me comportati come ti senti, con me di tutto quello che pensi) ne cedere alle richieste di chi ci vuole nudi davanti a lui.
Solo con pochissimi, e persone di estrema maturità, posso togliere per qualche momento la maschera, mostrarmi nudo, far vedere il mio io al di la della protezione di cui lo rivesto.
Davide per affrontare Golia ha messo il vestito giusto, quello da funambolo, se vestiva da fante moriva!
Il punto dunque non è essere nudi, ma mettere il vestito giusto, che protegga il mio io, allo stesso tempo lo manifesti, e lo renda ancora più efficace nella relazione con gli altri.
Davide nudo (senza sacca, fionda e sassi) sarebbe stato meno efficace. Un chirurgo in ciambelle da mare in ospedale sarebbe poco credibile. Se invece si presenta con li vestito della gentilezza, ma anche della serietà e un parlare schietto conquista il paziente e migliora il suo servizio.
Io che abito metto? Sicuramente quello del prete, chi mi incontra trova un uomo che vuole ascoltare, che non si arrabbia, non dice le parolacce, ect. ect. …. in parte questo è il mio vero io, in parte è un io mediato da un “vestito”, una maschera, un ruolo. Ed è giusto che solo pochissimi lo vedano.
Il tuo “io” è qualcosa di prezioso, ma altrettanto delicato… non puoi mandarlo in giro nudo, ma è necessario che abbia il vestito del collega di lavoro, o dell’insegnante, della nonna, del amico, del figlio…
Non so se sono stato interessante o banale, oppure sto sbagliando tutto… ma ricordiamoci non è corretto che tutti sappiano tutto di noi, ci fa male, espone a pericoli il nostro io profondo.