«Preferisco una Chiesa accidentata, ferita e sporca per essere uscita per le strade,
piuttosto che una Chiesa malata per la chiusura e la comodità di aggrapparsi alle proprie
sicurezze. Più della paura di sbagliare spero che ci muova la paura di rinchiuderci nelle
strutture che ci danno una falsa protezione, nelle norme che ci trasformano in giudici
implacabili, nelle abitudini in cui ci sentiamo tranquilli».
EG 49
Quest’estate ho letto un romanzo “da preti”, si intitola “A ogni uomo un soldo” (B. Marshall)
scritto nel 1949. Profondo ma anche spassoso, mi sono ritrovato a volte a ridere da solo e
altre volte commosso.
In questo romanzo tra l’altro sono raccontate delle “confessioni”: più volte quella del
cardinale di Parigi e una volta quella del prete protagonista: abbè Gaston.
Il periodo di ambientazione del romanzo è la prima metà del secolo scorso, dentro due
guerre e due periodi di povertà che ne sono seguiti.
Cominciamo con la confessione del cardinale (pg. 163 – 4): è “un santo”, unico peccato un
sogno, un peccato “veniale”, eppure se ne addolora tantissimo… il testo finisce che forse
dipende semplicemente dall’aragosta con maionese mangiata la sera prima!… Si perché il
cardinale la sera prima ha mangiato!!! … e non pane e olio, ma aragosta!
Ed ecco la confessione di Gaston, prete povero e ricco di amore, emarginato dallo stesso
clero, che dopo la guerra si trova alla fame e per mangiare usa dei soldi a lui affidati con il
proposito fermo di restituirli appena può: pg. 416. Riceve un rimprovero infinito!!!
Insomma il cardinale mangia e non fa peccati, e fa lo scrupoloso tanto da andare in crisi
per un sogno. Gaston vive il vangelo alla grande e per questo a volte fa piccoli peccati veri
giudicati con estrema severità! Sono convinto che anche il domenicano che ha confessato
Gaston aveva mangiato la sera prima che confessò l’abbi, a differenza dei poveri!
Ora possiamo ben capire le parole del papa in EG 49.
Ed ora possiamo porci delle domande pesanti:
  • i miei peccati assomigliano più a quelli del cardinale o a quelli di Gaston?
  • quando mi confesso dico “sciocchezze” o pago il prezzo di peccati veri commessi per essermi speso al servizio del vangelo?
  • Sono chiuso nel mio recinto per non sbagliare, o ho i piedi sporchi per aver attraversato le strade del modo?
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